L’italiano e il dialogo culturale tra i due Paesi attraverso una serie di incontri video con 6 artisti e produttori creativi italo-etiopi, intervistati dalla curatrice culturale Johanne Affricot.
Liliana Mele racconta il suo esordio nel mondo della recitazione, il suo percorso accademico, l’amore reverenziale per il teatro che la spinge ad andare alla ricerca della letteratura e della tradizione del teatro etiope durante il regno di Hailè Selassiè. Una ricerca non solo culturale ma anche personale che trasforma nella sua tesi di laurea magistrale in Arte e Scienze dello Spettacolo.
Gabriella Ghermandi esplora le varie forme in continuo divenire della sua pratica letteraria e artistica; di come sia riuscita a contro-narrare l’occupazione italiana in Etiopia attraverso il suo romanzo; dei modi di scrivere e auto-narrarsi delle giovani generazioni; del rap e di come l’arte l’abbia salvata.
Avalon Tsegaye (nome d’arte Avex The Mc) racconta la sua infanzia “alternativa” ad Addis Abeba nella Scuola italiana, dove ha imparato a parlare l’italiano, l’amarico e l’inglese, entrando così in contatto con culture diverse. Parla della complessità dello scrivere versi in tre lingue diverse, della scelta di usare poco l’amarico e del suo ultimo EP, “Black Lion”, il cui titolo risuona con uno dei più potenti simboli etiopi di sempre: il leone.
Dagmawi Yimer, racconta, con una lente diversa, la condizione e la vita delle persone che migrano, cercando di riempire il vuoto narrativo ed esperienziale sul tema della migrazione. Il regista mette in discussione terminologie e categorie e attua dei percorsi di approfondimento per trovare nuove modalità di raccontare l’unicità delle storie e delle esperienze individua
Hellen Yirga, racconta di una vita dedicata alla moda legata allo sviluppo sociale e al suo brand che realizza capi in pelle “made in Ethiopia”, attraverso il quale crea opportunità di formazione lavorativa per i ragazzi orfani di Addis Abeba.
Saba Anglana, autrice, attrice, cantante, conduttrice radiofonica e poetessa. Facendo un salto immaginario agli inizi del suo ricco percorso artistico, Saba ci racconta il passaggio dalla storia dell’arte, che ha plasmato il suo sguardo critico e la sua ossessione per l’armonia, al lavoro in campo teatrale, cinematografico e radiofonico.
Artista multidisciplinare profondamente eclettica, nei suoi lavori Saba ricerca e concettualizza l’eredità antropologico-culturale — sia a livello fisico che spirituale — delle culture, del sentimento, della Weltanschauung, della visione del mondo che è propria di una donna, raccontandoci la sua condizione di ibrido, come artista ed essere umano.
Le interviste saranno disponibili sulle nostre pagine Facebook e Instagram @iicaddisabeba