Cinema di montagna ed esplorazione
1° giorno:
Chasing Ice di Jeff Orlowski – USA, 2011 – 75’ – v.o. con sottotitoli italiani
E’ la primavera del 2007 quando James Balog, importante fotografo di “National Geographic”, decide di mettersi in viaggio verso il Polo Nord con lo scopo di effettuare una documentazione fotografica senza precedenti: un archivio di immagini che mostri in modo evidente i danni provocati dal riscaldamento globale. Il risultato è un’avventura straordinaria, e uno dei reportage più letti nella storia della rivista. La ricerca è stata inoltre il punto di partenza dell’Extreme Ice Survey, il più importante progetto fotografico sui ghiacciai mai concepito, per registrare i mutamenti in tutto il pianeta anno dopo anno.
2° giorno:
Hiver nomade di Manuel Von Stuerler – Svizzera, 2012 – 85’ – v.o. con sottotitoli italiani
Premio del Pubblico Lungometraggi al 61° Trento Film Festival 2013
Pascal, 53 anni, e Carole, 28, sono pastori. Nel novembre 2010 iniziano la loro lunga transumanza invernale: quattro mesi durante i quali dovranno percorrere 600 km nella regione svizzera-francese, insieme a tre asini, quattro cani e 800 pecore. Una straordinaria avventura dove sfideranno freddo e maltempo, giorno e notte. Il film racconta una professione difficile e impegnativa che richiede una costante attenzione alla natura e agli animali. Un’odissea attraverso una regione in continuo mutamento che rende questo tipo di spedizione ogni anno più difficile, in particolare quando è necessario trovare l’erba per le pecore tra ville, binari ferroviari e aree industriali. Un viaggio ricco di eventi e di incontri inaspettati con altri testimoni di uno stile di vita che sta lentamente scomparendo. Hiver nomade è un film d’avventura, un road movie contemporaneo che ci riporta alle nostre radici.
3° giorno:
The summit di Nick Ryan – Irlanda/UK 2012 – 98’
v.o. con sottotitoli italiani
Il K2 è la seconda vetta più alta del mondo, ma sicuramente la più pericolosa. Nell’agosto 2008, 18 alpinisti su 24 raggiungono la vetta. Quarantotto ore dopo, undici di loro perdono la vita. Cosa sia successo in quel fatidico giorno è tuttora un mistero. Attraverso filmati, interviste con i sopravvissuti e ricostruzioni realistiche, The Summit ripercorre quei momenti, nel tentativo di stabilire ciò che è realmente accaduto nel giorno più tragico della storia alpinistica recente. In primo piano c’è la storia di Ger McDonnell, uomo straordinario che ha scelto di rischiare la propria vita per salvare quelle altrui. Grazie anche alle immagini mozzafiato filmate da Robbie Ryan e Stephen O’Reilly, il regista Nick Ryan ha realizzato un film ricco di tensione, capace di tenere gli spettatori aggrappati alle poltrone, come confermato dal premio per il miglior montaggio all’ultimo Sundance Film Festival. The Summit ci presenta l’uomo di fronte a Madre Natura, nella sua forma più maestosa e terrificante.
4° giorno:
Der Filmbringer di Martin Guggisberg – Svizzera, 2011 – 2′
Un uomo trascina sulla neve una pellicola cinematografica, facendola scorrere nel paesaggio attraverso dei rulli montati sugli alberi di casa in casa. Si fa così portatore, nel senso più letterale, della passione per il cinema.
La dura dura di Josh Lowell – USA, 2012 – 28′ – v.o. con sottotitoli italiani a cura del Trento Film Festival
Chris Sharma, considerato per 15 anni il “re” dell’arrampicata, ha creato vicino alla sua casa in Catalogna una vera e propria mecca per chi è alla ricerca di vie impegnative. Oggi il ragazzo prodigio ceco Adam Ondra, 19 anni, approda nel territorio di Sharma per tentare di strappargli il titolo. I due cominciano così una battaglia all’ultimo spit per aprire il primo 9b+ della storia, mentre nello stesso luogo Sasha DiGiulian e Daila Ojeda abbattono gli standard femminili con salite da brivido.
Honnold 3.0 di Josh Lowell e Peter Mortimer – USA, 2012 – 32’ – v.o. con sottotitoli italiani a cura del Trento Film Festival
Alex Honnold è conosciuto come il più audace climber solista della sua generazione. In questo pericoloso gioco, com’è possibile conciliare l’ambizione con l’istinto di sopravvivenza? Dalla prima salita in free solo di un boulder di grado 8a, alle avventure su pareti lontane e non attrezzate, fino al record di velocità stabilito sul Nose, Honnold combatte con questo dilemma interiore e nel frattempo si prepara alla sua sfida più grande: la Yosemite Triple, dove in meno di 19 ore dovrà scalare Mt. Watkins, El Capitan e l’Half Dome, per il 95% in free solo.
5° giorno:
Exposed to dreams di Alessandro Filippini e Marianna Zanatta – Italia, 2012 – 24′ – v.o. italiana con sottotitoli inglesi
Nella primavera 2012, sull’Everest, Simone Moro tenta un’impresa mai realizzata prima: il concatenamento della montagna più alta del mondo con il vicino Lhotse. Il film è il racconto di come e perché l’alpinista bergamasco, famoso per le sue salite invernali sugli Ottomila, questa volta abbia deciso di fare marcia indietro quando già era oltre i 7500 metri, incolonnato verso il Colle Sud in una fila infinita di alpinisti che si rifiutava perfino di lasciarlo passare. È anche il quadro impietoso di quello che è diventato l’alpinismo himalayano ai nostri giorni: ancora avventuroso come negli anni delle prime spedizioni, oppure nulla più di una nuova forma di turismo estremo?
The waiting game di Emilio Previtali – Italia, 2013 – 41’ – v.o. inglese con sottotitoli italiani
Domande senza risposte, una dopo l’altra. Notti insonni, giorni di pianificazione, studio, ricerche e sempre la stessa domanda in testa, sempre. In che parte del mondo si possono trovare aree ancora inesplorate? Dov’è possibile lasciare la prima impronta sulla neve? Dove puoi godere del massimo isolamento? C’è un luogo dove puoi essere te stesso senza compromessi, lontano da tutto e da tutti, contando solo sulle tue risorse? Se cerchi un posto così e vuoi anche il meglio dell’arrampicata, allora non restano molte possibilità.