Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale concede il contributo finanziario annuale per quattro missioni archeologiche in Etiopia organizzate e guidate dalle università italiane.
Queste missioni archeologiche sono realizzate in coordinamento con il Ministero della Cultura etiope e l’Autorità Etiope per la Ricerca e la Conservazione del Patrimonio Culturale (ARCCH), sottolineando i forti e consolidati legami culturali tra l’Etiopia e l’Italia.
L’Università di Roma “La Sapienza” svolge due importanti missioni archeologiche in Etiopia dirette dalla Prof.ssa Enza Spinapolice e della Prof.ssa Marina Gallinaro.
Questa presentazione ha lo scopo di introdurre due progetti archeologici in corso nell’Etiopia meridionale. I progetti si concentrano su due importanti momenti dell’evoluzione umana: la nascita dell’uomo moderno e della modernità comportamentale e l’emergere del pastoralismo in Africa orientale.
Abbiamo selezionato due regioni particolarmente promettenti, Gotera e Yabelo, situate in un’area chiave immediatamente a est della più nota regione dell’Omo. Queste aree sono di particolare interesse, nonostante siano adiacenti alla Rift Valley, sono quasi sconosciute a livello archeologico, a parte pochissime indagini condotte alcuni decenni fa. Inoltre, la sequenza stratigrafica e archeologica della regione copre gran parte della fine del Quaternario, offrendo così l’opportunità di indagare le dinamiche umane locali in una prospettiva diacronica, in un paesaggio chiave per lo studio dell’interazione uomo-ambiente, e di cercare di identificare eventuali continuità o discontinuità nel modello di occupazione umana.
A Gotera, dopo approfondite e sistematiche indagini, stiamo attualmente lavorando al sito di Gotera 10, un sito stratificato a cielo aperto con focolari e industria litica Middle Stone Age, datato al MIS 3.A Yabelo la documentazione archeologica è caratterizzata dalla presenza di numerosi ripari sottoroccia con sequenze stratigrafiche e testimonianze di arte rupestre, qui ci concentreremo su YAB-6, un sito localmente noto come Dhaka Kura.
Questa presentazione e` stata realizzata in collaborazione con l’Universita` di Addis Abeba (Istituto degli Studi Etiopici – Dipartimento di Archeologia).